Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Lunedì 27 Luglio 2015

Spettacolare Monte Sirente


Finalmente sono iniziate le ferie estive, quindi raggiunto come ogni anno l'Abruzzo, giusto il tempo di acclimatarmi e sono partito alla scoperta del Monte Sirente.
Parcheggiata la macchina proprio davanti allo Chalet Prati del Sirente nel territorio del comune di Secinaro, prendo il percorso n. 15 che parte proprio dietro alla struttura e inizia a salire nella faggeta; il sentiero si fa via via più ripido risalendo tutto il bosco della Valle Lupara nel versante nord del Sirente.
Sbucati fuori dal bosco ci si trova davanti ad uno spettacolo piuttosto bello, direi quasi dolomitico.


Ora il sentiero taglia in diagonale il fianco della montagna per poi risalire fino alla cresta, con qualche strappettino piuttosto ripido.




Arrivo ad un ampio altipiano che degrada abbastanza dolcemente in pascoli, con mucche e cavalli in libertà, fino ad arrivare alla Serra di Celano.



Proseguo quindi più o meno seguendo la linea di cresta seguendo la quale si arriva abbastanza agevolmente alla vetta del Sirente, di cui si avvista in anticipo la croce di vetta, con la quale non può mancare un selfie dopo aver firmato il libro di vetta.


Dalla cima il panorama spazia davvero a 360°, con il Gran Sasso, la Majella, il gruppo del Velino ed anche Ovindoli, con le piste da sci della Magnola in versione estiva, in mostra.






Dopo aver consumato i classici panini in vetta è ora di scendere; da qualche parte in rete ho letto di qualcuno che ha usato il canale Maiori per la discesa: lo osservo un po' dubbioso...effettivamente è davvero molto ripido e pieno di sassi, si intravede solo una leggera traccia, forse segnata dal passaggio dei camosci, recentemente reintrodotti su questo versante del Sirente.
























Decido di provare comunque a scendere, per nulla convinto, ma ormai tornare indietro sembra ancora più arduo di proseguire a scendere, così maledicendo la scelta vado avanti.
I ghiaioni ed i sassi che si trovano per questa via sono davvero pericolosi e faticosissimi da scendere, inoltre la pendenza è veramente notevole.




L'unica nota positiva di questa mia folle discesa è l'incontro con un branco di una ventina di camosci, davvero emozionante e che mi lascia del tutto a bocca aperta.





I camosci mi hanno rinfrancato un po', ma la discesa è davvero estenuante, con sassi che rotolano ad ogni passo il rischio di mettere male un piede e farsi male è elevatissimo: proseguo con molta cautela tagliando a zig-zag il più possibile per attenuare la pendenza.
A metà discesa trovo anche un grosso blocco di neve che resiste ancora al sole estivo.





Arrivato finalmente al termine del canale Maiori penso che ormai il più sia fatto, ma purtroppo mi sbaglio: probabilmente per la stanchezza manco clamorosamente l'imbocco del sentiero (che dovrebbe esserci) e mi trovo a dover tagliare nel fitto del bosco, già molto stanco, dovendo davvero farmi largo fra rami e tronchi di alberi abbattuti da slavine invernali.
Finalmente infine arrivo ad una radura dove ritrovo il sentiero che abbastanza agevolmente e velocemente mi riporta al parcheggio dello Chalet Prati del Sirente, dove ho potuto dissetarmi alla fonte che c'è proprio di fronte allo Chalet (unica fontana incontrata in tutta l'escursione).

L'escursione fatta è stata assolutamente splendida, su una montagna davvero molto affascinante e che permette una vista panoramica splendida dalla sua vetta (2.348 metri) e se - a differenza mia - si sceglie di scendere dallo stesso percorso utilizzato in salita non presenta grosse difficoltà (grado E); il dislivello è abbastanza importante, circa 1.200 metri, quindi nonostante l'escursione non sia lunghissima con i suoi circa 11 km, richiede un buon allenamento.
Il tracciato gps del percorso può essere scaricato cliccando qui.






























Lunedì 3 giugno 2019 Cascata di Prà Lavino da Passo Tremalzo E' passato un sacco di tempo dall'ultima escursione, davvero troppo, ed...