Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Venerdì 22 Aprile 2016
Dalla Maestà della Fosa alle cascate del torrente Pessola




Ormai è primavera, la giornata è bella ma il tempo a disposizione per vari motivi è poco, quindi scelgo un'escursione breve e non troppo distante da casa per poter comunque fare un giro e scattare qualche foto.
Le cascate hanno un grande fascino su di me, soprattutto a livello fotografico, ed in rete, sempre sull'ottimo sito Valcenotrek ho letto di quelle formate dal torrente Pessola, quindi mi ci dirigo volentieri. Salendo dal paese di Varsi, superata la frazione di Lagadello, mi inerpico per una strada sterrata finchè il buon senso mi dice di non andare oltre con la macchina, così la parcheggio alla meno peggio in un prato e proseguo a piedi.
In breve giungo alla Maestà della Fosa, con la piccola area pic-nic, che costituisce il punto più elevato (690 metri) dell'escursione: infatti questa, per una volta, è un'escursione da fare in discesa, per arrivare al letto del Pessola (ovviamente la salita ci sarà al ritorno).


Da qui si imbocca un sentiero molto evidente che inizia a scendere e dopo qualche incertezza in un paio di bivi non benissimo segnalati si sbuca su un pascolo semi deserto con le rovine di un cascinale; semi deserto perchè poco oltre la costruzione trovo una piccola mandria di mucche, dalle quali mi teno ovviamente ben lontano, visto l'esperienza passata non si sa mai....



Si continua a scendere in direzione del borgo di Castelcorniglio (dal quale stupidamente non passo, perdendomi così la possibilità di fotografare il suo caratteristico piccolo castello) fino ad arrivare all'omonimo laghetto.

Da qui il sentiero prima aggira il fianco della collina per poi ridiscendere all'interno del bosco fino a sbucare in prossimità del corso d'acqua; dopo qualche acrobazia per scendere sul greto del torrente, con un'acqua di un verde molto brillante, inizio la sua risalita in cerca delle cascate.










In seguito, dopo ulteriori notevoli acrobazie per risalire dal letto del torrente, sono rientrato comodamente verso la macchina seguendo il sentiero in una salita mai assolutamente faticosa.
Probabilmente il periodo abbastanza avaro di piogge non ha favorito la portata d'acqua di queste cascate, che francamente non mi hanno per nulla impressionato; resta comunque il fatto di aver trascorso piacevolmente qualche ora in natura in una giornata particolare.

Il percorso effettuato si snoda per poco meno di 9 km, non presenta alcuna difficoltà (a patto di non volersi arrampicare sulle rocce in prossimità delle cascate, altrimenti lì bisogna prestare la massima attenzione) e può essere completato in circa 3 ore. La traccia gps si può scaricare da qui.










Lunedì 3 giugno 2019 Cascata di Prà Lavino da Passo Tremalzo E' passato un sacco di tempo dall'ultima escursione, davvero troppo, ed...