Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Venerdì 16 Ottobre 2015

Elefante del Trebbia, secondo tentativo, stavolta a buon fine!


Questa escursione arriva per caso e a distanza di un anno esatto dalla prima volta in cui ho cercato di farla: l'altra volta avevo dovuto interromperla a neanche metà a causa di un violentissimo temporale, mentre quest'anno la mia meta avrebbe dovuto essere il Lago delle Lame in Liguria, ma stante il fatto che a causa delle pesanti frane e smottamenti dello scorso settembre la strada che risale la Val d'Aveto era interrotta, ho dovuto cambiare in corsa i miei piani.
Dalla statale prima di prendere la deviazione per Cerignale si può vedere, fermandosi nel punto giusto, Sirus - il cosiddetto "elefante del Trebbia" - in memoria dell'elefante di Annibale che secondo la leggenda sarebbe passato da queste parti nella sua discesa in Italia: l'elefante è praticamente il profilo della montagna che effettivamente ricorda molto quello di un pachiderma sdraiato.


Rispetto all'anno scorso la giornata autunnale è assolutamente splendida, con un tiepido sole, un bel cielo azzurro e qualche nuvola bianca e bassa ad impreziosire la scena. 
Partendo da Cerignale si passa la chiesa appena fuori dal paese e si scende di quota costeggiando il corso del Trebbia fino alla confluenza con l'Aveto.







Le recenti abbondanti piogge hanno fatto spuntare grossi funghi un po' ovunque (però non essendo un esperto mi guardo bene dal raccoglierli) ed hanno causato un po' di danni al sentiero che in alcuni tratti risulta essere ostruito da tronchi e rami di alberi abbattuti.




Una volta raggiunta la confluenza con l'Aveto, il sentiero riprende gradualmente a risalire fino ad arrivare al borgo di Casale e poi successivamente al paese di Cariseto, dove si trovano le rovine di un antico castello (per la verità niente di particolarmente interessante): il sentiero è abbastanza segnato ed ampio, anche se come detto in qualche punto il passaggio risulta un po' difficoltoso a causa dei detriti presenti, e regala alcuni affacci di un certo livello paesaggistico.







Il ritorno verso Cerignale si svolge attraversando uno stupendo bosco (ricco di funghi, alcuni anche davvero grossi che credo fossero le cosiddette "mazze di tamburo") fino ad arrivare, dopo aver passato un rifugio con area pic-nic ad una lussureggiante radura con un laghetto ed alcuni percorsi didattici dedicati alle biodiversità della zona.







L'ultima parte della discesa si svolge attraversando un rigoglioso castagneto e costeggiando poi un campeggio piuttosto attrezzato
Il percorso da me compiuto si snoda per oltre 17 km, non presenta nessuna difficoltà (basta prestare un minimo di attenzione nei punti in cui il sentiero è ostruito dai detriti delle alluvioni) e può essere completato in circa 6 ore e mezza; il tracciato gps può essere scaricato da qui.



Lunedì 3 giugno 2019 Cascata di Prà Lavino da Passo Tremalzo E' passato un sacco di tempo dall'ultima escursione, davvero troppo, ed...