Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Lunedì 31 Luglio 2017

Il Monte Corvo per la Val Chiarino







Tempo di ferie estive, tempo di andare come ogni anno in Abruzzo, tempo di andare finalmente in montagna, visto che fra una cosa e l’altra sono esattamente 2 mesi che non mi concedo un’escursione.
Lo scorso anno, per varie questioni, non ero riuscito a concretizzare un’uscita con un ragazzo conosciuto sullo splendido forum di avventurosamente.it (il grande "Ciccio74") ma quest’anno abbiamo rimediato: infatti non appena Francesco mi ha proposto di aggregarmi a lui, e suo amico Leonardo ("Leo da solo" sul forum) e l’inseparabile Linda per salire al Monte Corvo dalla Val Chiarino non me lo sono fatto ripetere due volte.
Ecco quindi che alle 5.30 di mattina ci siamo ritrovati alla diga di Provvidenza per poi risalire la strada sterrata che ci fa risparmiare 6 km abbondanti per arrivare qualche centinaio di metri prima del rifugio Fioretti, dove lasciamo l’auto all’ombra del bosco e ci prepariamo alla partenza.
L’aria ora è fresca, ma la giornata si prospetta sicuramente molto calda ed il dislivello da affrontare per arrivare in vetta al Monte Corvo, circa 1.200 metri, non è una passeggiata.
Iniziamo la salita e dopo aver passato il rifugio Fioretti e le mucche al pascolo, con cui Linda si diverte a fare il cane da pastore, guardandoci alle spalle in lontananza scorgiamo il Lago di Campotosto: il paesaggio ora è ancora all’ombra dell’imponente e ripida cresta ovest del Corvo, davvero maestosa.



La salita procede tranquilla, oltrepassiamo lo stazzo di Solagne sempre ammirando la lunghissima cresta del Corvo alla nostra sinistra ed il Pizzo di Camarda dalla parte opposta, fino ad arrivare alla Sella di Monte Corvo, da dove si apre una vista splendida sulla Valle del Venacquaro e l’imponenza dell’Intermesoli proprio di fronte a noi che ci copre la vista su Corno Grande e Corno Piccolo.



Dalla sella il panorama è davvero notevole anche volgendo lo sguardo da dove siamo venuti, dove domina il Pizzo di Camarda.



Il caldo comincia a farsi sentire, quasi non si vedono nuvole, e nonostante ci troviamo già intorno a quota 2.300 metri qualcuno ha bisogno di riposare un po’ al fresco di un masso. 


Ora ci troviamo all’inizio del tratto più impegnativo e suggestivo che ci permetterà di conquistare la vetta del Corvo: quasi ad avvertirci dell’ingresso in un territorio diverso, dove noi siamo solamente degli ospiti tollerati, troviamo due splendidi esemplari di camoscio a fare da sentinelle.





Il sentiero, molto ben segnato, si inerpica ora fra le rocce con affacci spettacolari sui valloni sottostanti e la curiosità di andare a dare qualche sbirciata è molto forte: dove mi sono affacciato io però era in un punto molto più tranquillo di dove si sono avventurati Leo e Linda… 







Dal basso sembra molto impegnativo trovare una via di salita, ma alla fine il sentiero sale senza eccessivi problemi; le formazioni di roccia sono davvero imponenti e a volte hanno forme curiose. 




Solo in un tratto, presi dall’entusiasmo derivante dalla vetta in avvicinamento, saltiamo un paio di bolli segnaletici, così ci ritroviamo a passare per un canalino quasi verticale dove è necessario aiutarsi con entrambe le mani: per fortuna gli appigli sono davvero tanti e la roccia molto solida, quindi la cosa non ci crea troppi problemi (stupenda Linda che sale a mo’ di cariola, con Leo che la prende per le zampe posteriori): se ce l’ho fatta io senza troppe difficoltà è davvero alla portata di tutti…!



La vetta del Corvo, a dispetto dell’ultimo tratto di salita, almeno dal versante percorso da noi, è una piacevole sorpresa vista la sua ampiezza; l’arrivo in vetta è poi sempre qualcosa di emozionante, non conta il numero di zampe a disposizione. 



Dai 2.623 metri del Corvo si ha uno splendido panorama sulla cresta ovest (di cui poi percorreremo un tratto così, solo per puro fascino) e sul sottostante lago di Campotosto; infine non rinunciamo ad un autoscatto tutti quanti: visto che Francesco mi aveva convinto a lasciare il treppiede in macchina ci arrangiamo appoggiando la reflex su un sasso.





La discesa avviene poi sullo stesso percorso dell’andata, prestando un po’ di attenzione solo nella parte delle roccette, ma senza alcuna vera difficoltà: il panorama è sempre molto attraente e qualche nuvoletta che compare impreziosisce il cielo, almeno a livello fotografico. 









Prima del rientro alla macchina e della successiva e doverosa sosta-birra, visto il caldo che si è alzato nella discesa, ci fermiamo al fresco degli alberi in prossimità della fonte a pochi metri dal rifugio Franchetti, con un’acqua buonissima e davvero ghiacciata.

In conclusione è stata una splendida giornata in cui ho avuto modo di apprezzare questa maestosa montagna con due ragazzi (e un cane!) di cui avevo sempre e solo ammirato le uscite sul forum di avventurosamente.it: grazie Ciccio e Leo, sono davvero orgoglioso di aver condiviso con voi la conquista della vetta del Corvo, che nonostante la vostra conoscenza della zona non avevate ancora aggiunto al vostro palmares.

Qui di seguito un piccolo video realizzato durante l'escursione:


Il percorso fatto misura poco più di 12 km, non presenta particolari difficoltà a parte qualche semplice passaggio in cui può essere necessario mettere le mani sulla roccia, ma richiede comunque un buon allenamento visto che il dislivello assoluto è di oltre 1.200 metri.

Questo il nostro itinerario: la traccia gps può essere scaricata da qui.







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