Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Lunedì 30 Luglio 2018

Da Cartore al Lago della Duchessa, poi in cresta a Cima Zis e al Monte Morrone



E' tempo di vacanze ed è da due mesi e mezzo che non faccio una bella escursione, così due giorni dopo essere arrivato in Abruzzo per le ferie mi precipito a fare una passeggiata in un posto che mi piace in modo particolare: il Lago della Duchessa.
Essendoci già stato in altre due circostanze, questa volta voglio aggiungere le vette di Cima Zis e del Monte Morrone per rendere più varia, lunga ed impegnativa l'escursione.
Lasciata l'auto ai casali del borgo di Cartore, a 944 metri s.l.m. (la strada che sale al paese è stata sistemata da qualche anno ed ora non è più un calvario da fare con un auto normale) prendo subito il sentiero che inizia a salire; qualche centinaio di metri più avanti il sentiero si biforca: a destra si sale per la Valle di Fua (percorso che ho già fatto anni fa e che questa volta mi tengo per la discesa) mentre andando dritto si prosegue su un'ampia mulattiera che risale con un giro più ampio e un po' monotono il cosiddetto Vallone della Cesa.
Usciti dal Vallone della Cesa ci si trova praticamente a monte del sentiero che arriva dalla Valle di Fua (i sentieri si incontrano poco oltre, in prossimità del bivacco "Gigi Panei") con un bell'affaccio sulla vallata del Lago della Duchessa e l'imponente Murolungo sulla destra.

Proseguo in direzione del lago, su sentiero quasi pianeggiante; gli stazzi sono tutti abitati, alcuni da intere famiglie, e dopo aver fatto due chiacchiere con uno dei pastori arrivo in prossimità del Lago della Duchessa (1.788 metri s.l.m), che mi accoglie con tutta la sua bellezza.

Come sempre le acque del lago e le sue sponde sono popolate da un gran numero di mucche e cavalli, portati quassù a pascolare e lasciati in libertà.
La giornata è splendida ed il sole e le nuvolette bianche nel cielo regalano colori splendidi al lago.

Mentre sto scattando la foto qua sopra sento un gran scalpiccio di zampe alle mie spalle e un po' preoccupato mi giro appena in tempo per vedere una piccola mandria di una dozzina di cavalli arrivare a gran carriera pronti per andare a rinfrescarsi nell'acqua ed accudire i loro puledri.




Dopo una breve sosta ad ammirare gli animali in acqua ed a rifiatare (il dislivello salito è già di quasi 900 metri e ce n'è ancora un po' da fare) mi dirigo in direzione del Vado dell'Asina, da dove parte la cresta che mi porterà prima a Cima Zis e poi, più oltre, alla cima del Monte Morrone; prima però una bella panoramica sul lago e le montagne circostanti è d'obbligo.


Anche salendo la cresta verso Cima Zis l'affaccio sul Lago della Duchessa è incantevole ed ipnotico: il colore dell'acqua dall'alto è molto particolare e scatterei una foto ad ogni passo.





La cresta per arrivare a Cima Zis (il cui nome è l'acronimo del gruppo escursionistico "Zaini In Spalla") non è un sentiero ufficiale, ma di fatto la salita è abbastanza agevole ed intuitiva; la vetta si trova a 2.130 metri s.l.m. ed è piuttosto spoglia, comunque è un buon punto per mangiare un panino e soprattutto per scattare qualche altra foto dall'alto.



Il panorama da qua è davvero notevole ed il Lago della Duchessa è una piccola gemma incastonata fra tante vette splendide ed imponenti.

Rimesso lo zaino in spalla la mia intenzione è quella di proseguire la cresta per arrivare alla vetta del Monte Morrone, anche se alla vista il percorso mi sembra un po' problematico; dopo il passaggio di un aliante a pochi metri dalla mia testa proseguo nelle mie intenzioni, non senza qualche difficoltà dovuta al fatto che il sentiero non esiste e bisogna scegliere ad occhio dove sia meglio passare, ma un po' di avventura in più non guasta! 
La vetta del Morrone è in verità un po' deludente, ma nulla toglie alla bellezza del percorso fatto per raggiungerla.




In teoria il percorso da fare per ritornare al lago sarebbe il medesimo fatto per arrivare fin qua, ma i pratoni sotto il Morrone e sotto Cima Zis non sembrano troppo ripidi, l'erba è asciutta e tagliare da qui mi farebbe risparmiare un bel po' di strada, così abbastanza facilmente trovo il modo di perdere quota velocemente, zigzagando fra i pratoni ed arrivando prima in prossimità della Fonte Salomone (che intuisco solamente, data la presenza di parecchio bestiame) e poi sopra uno degli stazzi abitati, da dove devo percorrere il tratto più ripido prima di ricongiungermi al sentiero ufficiale in prossimità del bivacco Panei.
Ora non mi resta che imboccare il sentiero che scende ripido per la Valle di Fua; lungo la strada incontro un ragazzo che sta salendo e faccio due chiacchiere con lui: sta facendo il "Cammino dei Briganti" e passerà la notte in tenda in prossimità del Lago della Duchessa (la notte quassù dev'essere davvero suggestiva, senza alcuna luce nei paraggi lo spettacolo offerto dalle stelle sarà incredibile!).
Eccomi infine alla macchina, parcheggiata strategicamente accanto ad una fontana di acqua freschissima; il tempo di mangiare un altro panino e dare un'occhiata ai dati dell'escursione (oltre 1.300 metri di dislivello assoluto) ed è ora di ritornare a casa, stanco ma appagato da tanta natura ammirata.
Qui di seguito un breve video con lo sviluppo in 3d del percorso fatto.


Qui invece il riassunto della giornata con immagini e musica; un modo che mi piace sempre di più per ricordare le mie escursioni.


In questa escursione ho percorso circa 16,3 km accumulando un dislivello complessivo di oltre 1.300 metri, impiegandoci poco meno di 9 ore, ma in tutta tranquillità e con lunghe soste fotografiche: in mezzo ad una natura così maestosa e selvaggia la fatica si sente di meno, ma è comunque un'escursione piuttosto impegnativa a livello fisico, per quanto il tragitto non presenti nessun tipo di difficoltà. La traccia gps può essere scaricata cliccando qui.











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