Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Mercoledì 16 Maggio 2018

I laghi sopra Valgoglio




Mi vergogno un po' ad ammetterlo, ma erano quasi 7 mesi che per un motivo e per l'altro non andavo a fare un bel giro in montagna, così approfittando della concomitante giornata di ferie dell'amico Luca e della contemporanea finestra di tempo discreto in una settimana piuttosto piovosa, ho deciso di organizzare un'escursione ai laghi (artificiali) che si trovano intorno a quota 2.000 sopra il paese di Valgoglio, nelle Orobie.
Lasciamo l'auto in località Bortolotti, sopra il paese di Valgoglio, in prossimità del "Ristoro dei 5 Laghi" e subito imbocchiamo il sentiero che costeggia l'evidentissima condotta dell'Enel (una costante di questo bel giro).
Dopo pochi minuti di cammino il sentiero entra in uno splendido bosco, con solo il rumore di un torrente e degli uccelli sugli alberi a fare da sottofondo; usciti dal bosco ci si trova in una piccola vallata molto suggestiva.




Il sentiero è molto evidente e comincia ad arrampicare un pochino, ma niente di troppo faticoso, nemmeno per gambe con 6 mesi abbondanti di inattività...
Superiamo una specie di tornello in ferro, probabilmente messo per evitare il passaggio di moto da trial e proseguendo la salita si giunge ad una sorta di terrazza panoramica naturale da cui si gode la vista delle vette circostanti ancora innevate e di una cascata piuttosto alta, alimentata dal disgelo della neve in alta quota.






Proseguendo la salita e guardando verso l'alto, seguendo la provenienza del sempre presente condotto verde dell'Enel, si iniziano a scorgere la stazione di una teleferica ed altre installazioni; dopo l'ennesimo tornante si giunge infine in un piccolo altipiano con varie costruzioni per sfruttare l'abbondanza di acqua della zona e trasformarla in energia idroelettrica. Il rifugio/alloggio dell'Enel è costantemente presidiato - almeno credo - ed abbiamo contato almeno 3 operai intenti a mandare materiale alla stazione della teleferica a monte e impegnati in opere di manutenzione.

Nelle nostre intenzioni ci sarebbe di fare un giro ad anello dei numerosi laghi e laghetti presenti in quota (il giro si chiamerebbe "dei 5 laghi", contando solo quelli ufficialmente riconosciuti), così prendiamo il sentiero verso sinistra, che segue sempre il condotto, ora dipinto di grigio, mentre sulla destra si staglia la diga del Lago Sucotto.




Fermarsi un momento per rifiatare è sempre anche un'ottima occasione per guardare il panorama alle nostre spalle.

In prossimità del Lago Canali iniziamo a camminare sulla neve, ancora piuttosto abbondante, fino ad arrivare alla Capanna di Lago Nero, a quota 1.997 metri, dove incontriamo un altro gruppetto di escursionisti a cui ci accodiamo, anche per sfruttare la traccia battuta sul sentiero ormai completamente innevato.




Mentre procediamo sulla neve, con Luca che in un paio di circostanze sprofonda fino a mezza gamba, passiamo praticamente sotto alla diga di Lago Nero: davvero un'opera molto imponente.



Il lago purtroppo è ancora quasi completamente ricoperto di neve e ghiaccio e solo una piccola parte è libera, in prossimità di una scrosciante cascata.
Mentre ci interroghiamo dove passi, dalla sponda opposta del lago, il sentiero che vorremmo percorrere e mentre constatiamo che forse c'è ancora un po' troppa neve per riuscire a fare tutto il giro nelle nostre intenzioni, il cielo si copre velocemente di nuvole ed inizia una pioggia non troppo insistente ma che ci fa scegliere di tornare alla Capanna di Lago Nero per mangiare il primo panino della giornata.



Non nego che rinunciare al giro ad anello progettato mi scoccia un po', ma l'ennesima sprofondata di Luca con neve alla coscia, mi fa comprendere che rientrare sui nostri passi sia effettivamente la scelta migliore.


Scelta che si rivela poi addirittura perfetta, visto che in discesa, poco oltre il Lago Canali, appena dietro una casotta in muratura ci troviamo ad assistere alla maestosa passerella su un muretto di uno splendido stambecco. 
L'incontro del tutto inaspettato ci lascia letteralmente a bocca aperta: il portamento calmo dell'animale è davvero regale e seguiamo il suo percorso che agilmente lo porta verso la Capanna Giulia Maria fino a scomparire ai nostri occhi.

Ritornati quasi in prossimità dell'altipiano con il rifugio/alloggio dell'Enel decidiamo di percorrere un traverso che ci porta agevolmente in prossimità del Lago Sucotto (anch'esso praticamente ancora quasi del tutto ricoperto di ghiaccio e neve) e poi a percorrere tutta la sua diga fino a ridiscendere da una scaletta piuttosto verticale posta dall'altro lato.


Il tempo si sta facendo sempre più grigio, quindi dopo aver consumato velocemente il secondo ed ultimo panino iniziamo la discesa a valle, seguendo il medesimo percorso fatto all'andata. 
Nel momento in cui la pioggia inizia a farsi un po' più insistente, per fortuna ci inoltriamo nel bosco che ci ripara quasi completamente: solo l'ultimo tratto di sentiero, di poche centinaia di metri, avviene allo scoperto sotto l'acqua ma arriviamo velocemente all'auto senza per fortuna essere troppo bagnati.
Sono circa le 3 del pomeriggio e non c'è un'anima in giro, quindi con poche speranze di trovarlo aperto ci dirigiamo al "Ristoro dei 5 Laghi", invece sorpresa : è aperto!
Così prima di ritornare verso casa abbiamo la possibilità di berci una bella birra fresca, che è sempre la conclusione ideale per ogni escursione che si rispetti.

Qui un breve video riepilogativo della nostra giornata in montagna, in questo angolo delle Alpi Orobie:



Complessivamente il percorso fatto misura poco più di 10 km e non presenta assolutamente nessuna difficoltà; la traccia gps può essere scaricata cliccando qui.












Lunedì 3 giugno 2019 Cascata di Prà Lavino da Passo Tremalzo E' passato un sacco di tempo dall'ultima escursione, davvero troppo, ed...