Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Venerdì 13 Novembre 2015
Alto Garda Bresciano: Monte Caplone e Cima Tombea



In questo novembre nebbioso in Pianura Padana ma con splendide giornate in montagna sarebbe un peccato non approfittarne per fare qualche bel giretto, così vista anche la festività del Santo Patrono di Cremona chiedo all'amico Stefano se gli va di andare in montagna...ovviamente la risposta è stata affermativa, così siamo partiti con entusiasmo dalla nebbia della Bassa per sbucare al sole delle Alpi Bresciane: la meta prescelta sono i Monti Caplone e Tombea.
Salendo dal Lago d'Idro si passa per il paese di Capovalle, si arriva a Magasa e poi si prende la strada sulla destra, ben segnalata, che conduce a Cima Rest, dove parcheggiamo in un comodo spazio vicino ad un rifugio dal tetto molto spiovente caratteristico della zona: la giornata è limpida e le due vette da raggiungere sono lì davanti a noi.



La giornata è stata molto calda, tanto che trovare il giusto assetto per l'abbigliamento all'inizio è stato un po' laborioso; dopo un primo tratto di salita nel bosco si sbuca in ampi pratoni dove già lo sguardo può spaziare in ogni direzione.




Superato un fontanile dove troviamo alcune capre intente a pascolare si sbuca sull'ampia e comodissima mulattiera militare costruita in occasione della Prima Guerra Mondiale (anche questa zona è stata infatti teatro di dure battaglie essendo praticamente al confine con quello che era un tempo l'Impero Austro-Ungarico). Imbocchiamo la mulattiera verso destra ed in dolce salita, passando anche attraverso una galleria scavata nella roccia viva, arriviamo al valico Bocca di Campei, presso cui troviamo la deviazione per la vetta del Monte Caplone.
Guardandoci alle spalle è evidentissima la mulattiera appena percorsa che taglia tutto il fianco della montagna.









La salita al Caplone, essendo esposta verso nord, è in ombra e troviamo alcuni tratti ghiacciati, ma nulla di particolarmente impegnativo da superare; dalla vetta (1.976 metri) il panorama si apre sul Lago di Garda con la piccola penisola di Sirmione proprio di fronte.


Il panorama da quassù è notevole, con il Baldo dirimpettaio dall'altra parte del lago ed i gruppi del Brenta e dell'Adamello dall'altra parte.







Ritorniamo sui nostri passi, riperccoriamo in senso inverso la strada militare e ci dirigiamo velocemente verso la seconda vetta della giornata: Cima Tombea,  con la sua caratteristica balaustra che funge da "mirino" per individuare e riconoscere le varie montagne circostanti. Da qui possiamo ammirare bene il Caplone appena salito e dare uno sguardo alle malghe verso valle.




Scendiamo da Cima Tombea tagliando fuori sentiero e passando sopra all'omonima malga, presumibilmente molto attiva nel periodo estivo e procediamo lungo l'"autostrada" militare costeggiando il Dosso delle Saette fino a giungere ad alcune fortificazioni scavate nella roccia, con aperture dagli affacci davvero spettacolari

Successivamente la mulattiera prosegue in leggera discesa fino ad arrivare al passo Bocca di Cablone, da dove si stacca un altro sentiero che scende nell'altra vallata, mentre noi rientriamo verso Cima Rest con un comodo sentiero che attraversa poi trasversalmente il fianco della montagna passando per il bosco.
Arriviamo nei pressi del rifugio intorno alle 15 e, nonostante i panini portati da casa siano stati consumati uno per ciascuna vetta salita, decidiamo di sederci sulla bella terrazza panoramica scaldati dal sole a goderci una bella birra fresca ed un piatto di salumi e formaggi: la ciliegina sulla torta di una splendida giornata in montagna.





Il giro, nonostante la lunghezza non banale di quasi 18 km, si affronta piuttosto agevolmente grazie al fatto che in gran parte si percorre quella comodissima strada militare più volte nominata e non presenta quindi alcuna difficoltà; noi abbiamo impiegato circa 5 ore e mezza  per completarlo; il tracciato gps può essere scaricato da qui.











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