Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Venerdì 4 Agosto 2017

In notturna sul monte Cafornia













Anche quest'anno la mia vacanza abruzzese ha avuto l’onore di essere impreziosita da un’uscita insieme al mitico Alessandro (@alexmoscow73 del forum di avventurosamente.it).
Inizialmente avevamo pensato ad una salita al Velino dai Piani di Pezza, ma poi per problemi organizzativi abbiamo cambiato del tutto programma, salendo il Monte Cafornia in notturna (prima in assoluto per me!): curiosamente l’escursione che avevano ipotizzato di fare insieme lo scorso anno, prima di cambiare del tutto meta per andare ad avventurarci in vetta al Cimone di Santa Colomba.
L’uscita è stata ingentilita dalla presenza di Silvia, amica di Alex, ottima camminatrice dal passo costante che ci ha allietato lungo il percorso con biscotti fatti in casa e taralli in vetta.
Per la salita Alex ha scelto la direttissima lasciando l’auto sopra Forme: alle 20.30 siamo in marcia, il caldo è opprimente nonostante l’orario e la luce ci regala tenui colori, nel cielo e sull’imbocco della Valle Maielama.

In breve sulla sterrata raggiungiamo il rifugio Casale da Monte dove iniziamo una salita fuori sentiero passando accanto ad alcune mucche placidamente al pascolo ed aggirando il boschetto fino ad arrivare ad intercettare il sentiero n. 7 che sale al Cafornia partendo da Massa d’Albe.
La notte non è ancora completamente calata e la luce della luna è più che sufficiente per procedere senza fatica, evitando per il momento di accendere le frontali.



Una volta fatta notte ed accese le torce la salita procede comunque tranquilla, mentre incontriamo qualche cavallo che scende verso valle: davvero impressionante come nel buio spicchino i loro occhi iridescenti, quasi dei piccoli fanali. 
Senza grossi affanni arriviamo al bivio dove dal sentiero n. 7 si stacca sulla sinistra il 7a, ovvero la direttissima per salire in vetta.

Da qui, soprattutto nel primo tratto, l’oscurità ci fa mancare qualche bollo bianco/rosso, quindi saliamo un po’ fuori sentiero anche se la direzione da seguire è assolutamente intuitiva; qualche centinaio di metri oltre comunque ritorniamo a trovare il sentiero ufficiale, ci concediamo quindi una piccola pausa poco sopra quota 2.000 metri, approfittando per qualche foto.


Solo ora la calura da un minimo di tregua e comincia a sentirsi una piacevolissima brezza fresca che ci fornisce la spinta per affrontare l’ultimo tratto di salita per raggiungere la vetta (francamente per essere una “direttissima” temevo fosse molto più ripida).
Raggiunti i 2.424 metri della vetta ci copriamo un po’ mentre mangiamo qualcosa; sono le 23.45 circa, non male la salita al Cafornia in notturna in poco più di 3 ore: da dove siamo partiti sono circa 1.400 metri di dislivello..! 
Un autoscatto in vetta non può mancare, anche se mi vergogno profondamente di non essere stato in grado, al buio, di mettere a fuoco correttamente…



La sosta in vetta dura una mezzoretta, poi riprendiamo la marcia per affrontare la discesa per “la normale” del sentiero 7, passando per la suggestiva Cimata Fossa dei Cavalli. 
Appena abbandonata la Cimata appare subito chiaro che l’abbigliamento aggiunto in vetta non è più assolutamente necessario, così tutti proseguiamo l’escursione con la sola maglietta. 
Anche la discesa, complice il buio e la difficoltà di rilevare i bolli bianco/rossi, avviene per lunghi tratti fuori dal sentiero ufficiale, ma i pratoni sono agevoli e la direzione da seguire sempre molto intuitiva; raggiungiamo quindi la Grotta del Pastore da dove poi il sentiero risulta ben visibile.



La discesa prosegue tranquilla, il caldo e la stanchezza cominciano a farsi sentire ma l’auto ormai si avvicina; infine invece di rifare il fuori sentiero dell’andata scorgiamo una traccia che si stacca dal sentiero n. 7 e che ci riporta comodamente sulla sterrata a valle del rifugio Casale da Monte e da qui velocemente alla macchina, a cui arriviamo all’incirca alle 3 di mattina. 
Come detto questa è stata la mia prima escursione notturna ed ero molto curioso di capire cosa volesse dire uscire in questa parte della giornata, perchè nonostante il fascino notturno in un certo qual modo pensavo fosse un controsenso andare in montagna senza poter vedere il maestoso panorama che può offrire; devo dire invece che pur non potendola vedere, la montagna la si sente costantemente in maniera prepotente: quindi sono sicuramente felice di aver provato anche questo modo di andare in montagna.
Grazie ad Alex e Silvia per la splendida compagnia: alla prossima!

L'escursione da noi fatta è lunga poco meno di 13 km e non presenta alcuna difficoltà; va però tenuto conto che il dislivello complessivo, raggiungendo circa i 1.400 metri, richiede un discreto allenamento.
La traccia gps può essere scaricata cliccando qui.




Nessun commento:

Posta un commento

Lunedì 3 giugno 2019 Cascata di Prà Lavino da Passo Tremalzo E' passato un sacco di tempo dall'ultima escursione, davvero troppo, ed...