Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Lunedì 29 Maggio 2015

Borno: anello Rifugio Laeng e Rifugio San Fermo



Per questa escursione mi sono fatto ispirare da una proposta della sezione CAI di Cremona, alla quale sono iscritto, che mi ha subito incuriosito non appena l'ho vista.
La giornata non parte affatto bene: all'arrivo a Borno, dove lascio l'auto nella frazione di Navertino, nei pressi dell'omonima trattoria, il tempo è molto nuvoloso e soprattutto, appena messo lo zaino in spalla per iniziare la camminata, la mia reflex con montato il 24-105 si sgancia malauguratamente dal cinturone B-Grip (evidentemente non era stata fissata bene) e cade a terra frantumando o quasi l'obiettivo...confesso di essere rimasto almeno 30 secondi immobile a guardare i pezzi per terra prima di decidermi a raccoglierli tutti, pensando già a quanto mi sarebbe costata la riparazione.
La reflex per fortuna non ha subito danni, ma il caso vuole che in questa giornata il 24-105 sia l'unico obiettivo che mi sono portato, quindi dovrò accontentarmi di fotografare unicamente con il mio iPhone 5s!
Ovviamente l'umore non è dei migliori, ma appena inizio a camminare le cose già migliorano; inizialmente si sale per una stradina asfaltata che passa accanto ad alcune abitazioni e poi si addentra nel bosco in una salita assolutamente molto decisa.
Si supera una grande santella di legno e si comincia a vedere in lontananza il lago di Lova, che comunque sarà molto più fotogenico sulla via del ritorno, visto dall'alto.
Passato sulle sponde del lago il sentiero, sempre ben segnalato, ricomincia a salire con decisione fino ad arrivare ad una radura con una malga da dove si stacca una deviazione, abbastanza segnata, che taglia dritto pre dritto nel bosco fino a condurre, costeggiando un orrido, ad una pozza poco a valle del rifugio "G. Laeng" ed al rifugio stesso, ancora chiuso prima dell'inizio della stagione estiva, ma con il locale invernale ovviamente aperto sempre a disposizione.


Alle spalle del rifugio si trova un laghetto, a cui le nuvole molto basse danno un aspetto un po' tetro ma che nelle giornate di sole estivo deve essere molto invitante.


Purtroppo le nuvole al momento impediscono anche di godere a pieno del panorama offerto dai monti circostanti, come il Pizzo Camino.

Il sentiero conduce poi attraverso i resti del rifugio Coppellotti, oggetto di bombardamenti da parte dei tedeschi durante un'esercitazione militare nel corso della Seconda Guerra Mondiale: qui la foschia aiuta a render più drammatica l'atmosfera ripensando a quegli eventi.







Passati i ruderi del rifugio il sentiero passa accanto ad un piccolo nevaio, che ancora resiste nonostante sia quasi giugno e la quota sia solo di poco superiore ai 1.700 metri.


Da qui si sale sul crinale puntando verso il monte Arano, da dove guardandosi alle spalle si vedono ancora i resti del rifugio Coppellotti ed il panorama ancora avvolto dalle nuvole basse.



Si prosegue per un breve tratto su una piccola cresta per poi tagliare a mezza costa la montagna, attorno a quota 1.900 metri, con un comodo sentiero che prima interseca il sentiero che porta Cima Moren fino ad arrivare in vista del rifugio San Fermo, con la sua omonima chiesetta attigua: il meteo sembra migliorare e la giornata inizia ad aprirsi.



All'esterno del rifugio ci sono numerosi tavoli in legno con panche, ne approfitto quindi per tirar fuori dallo zaino i miei panini e divorarli velocemente; mentre mangio il sole comincia ad uscire con maggior decisione illuminando il panorama circostante, davvero affascinante.

Mentre mi riposo al sole colgo l'occasione per cercare qualche scatto più naturalistico, diciamo quasi macro.



Prima di lasciare il rifugio San Fermo do uno sguardo anche sull'altra vallata, che si affaccia sulla Valle di Scalve: anche da questo versante il panorama è piuttosto invitante.

La discesa è piuttosto agevole su un'ampia mulattiera che porta abbastanza velocemente alla deviazione che permette di raggiungere la caratteristica chiesetta degli Alpini che domina su Borno.

Si prosegue poi in costante discesa, sempre su agevole sentiero, passando prima da un grosso fontanile con acqua freschissima e poi proseguendo verso il lago di Lova, di cui si gode costantemente la visione dall'alto.

Il giro che ho fatto è piuttosto lungo, misurando poco meno di 18 km ma devo dire che la fatica si è sentita abbastanza poco, poiché non sono presenti strappi troppo pesanti ad affaticare le gambe ed anche la discesa, solitamente quella che spacca le gambe, si svolge su sentiero molto comodo; l'escursione non presenta nessuna difficoltà ed il tracciato gps può essere scaricato cliccando qui.





Nessun commento:

Posta un commento

Lunedì 3 giugno 2019 Cascata di Prà Lavino da Passo Tremalzo E' passato un sacco di tempo dall'ultima escursione, davvero troppo, ed...