Il Monte Sillara da Prato Spilla
Settembre, i ricordi delle "imprese" Abruzzesi sono ancora freschi ma la voglia di natura e di montagna non si placa, così propongo al collega Luca - che si è dimostrato timidamente interessato - di accompagnarmi in un'escursione nel bellissimo Parco dei Cento Laghi, sull'Appennino Tosco-Emiliano. Dato che è la sua prima "vera" escursione e si è appena preso l'attrezzatura di base scelgo un itinerario facile, anche se non brevissimo (giusto per tastargli un po' la gamba), e molto molto panoramico per fare in modo che anche in lui possa scoccare la scintilla per la montagna.
Lasciata l'auto nel parcheggio deserto di Prato Spilla, dove ero già stato a gennaio con la neve, imbocchiamo subito il sentiero sulla destra che attraversando un'area attrezzata da parco avventura ci conduce attraverso il bosco all Lago Ballano per poi proseguire risalendo con più decisione fino alla radura del Lago Verde.
Il sentiero è ora piacevolmente ondulato, ampio e senza alcuna difficoltà: l'ideale per permettere al mio compagno di prendere confidenza con la montagna ed il suo rilassante spettacolo.
Arriviamo in breve alla Capanna Cagnin, da dove si vede ancora il Lago Verde dall'alto: qui, un po' per distrazione ed un po' per aver interpretato male i segnali facciamo un giro circolare all'interno del bosco che ci riporta di fatto al rifugio.
Riusciti poi a riprendere la giusta direzione, saliamo ancora di quota: la giornata è splendida, il sole caldo ma la temperatura è godibilissima e ben presto capiamo come mai questo parco si chiami dei Cento Laghi...in rapida successione passiamo il Lago Martini, i Laghi di Compione fino ad arrivare ai Laghi del Sillara.
Ormai la meta principale della nostra escursione è lì davanti a noi: il Monte Sillara con la sua vetta panoramica ci sta aspettando.
La giornata è piuttosto limpida e da quassù si può vedere chiaramente il mare ed il promontorio di Porto Venere.
Dopo esserci rifocillati adeguatamente e scattato una marea di foto a 360° vista la bellezza ed ampiezza del panorama, decidiamo di prendere la bella cresta del sentiero "00" per rientrare e concludere il nostro anello: praticamente per un lungo tratto in cresta passiamo parallelamente al sentiero percorso salendo, essendo ora solo un centinaio di metri più su di quota e potendo quindi ammirare dall'alto i tanti laghetti passati in precedenza.
Il sentiero di cresta che corre praticamente sul confine fra Emilia Romagna e Toscana porta prima al Passo di Compione, dove un sentiero scende verso la Lunigiana, poi ai monti Bragalata e Losanna e al Passo del Giovarello; noi lo seguiamo fin quasi in prossimità del Monte Uomo Morto, dove tagliamo fuori sentiero in direzione di alcuni impianti sciistici di risalita e seguendo tutta la pista di discesa ritorniamo al parcheggio di Prato Spilla.
Luca è abbastanza stanco ma ha trovato il suo passo nella camminata e si è assolutamente goduto l'escursione ed il panorama che ci ha offerto: penso che tornerà volentieri a fare qualche giretto con me.
Il percorso fatto si snoda per circa 16 km e può essere compiuto senza fretta in 6 ore, 6 ore e mezza, e non presenta assolutamente nessuna difficoltà: anche la segnaletica è piuttosto buona; il tracciato gps può essere scaricato cliccando qui.
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