Avvertenza: tutti gli itinerari sono stati percorsi personalmente, tuttavia, data la natura mutevole della montagna, le indicazioni devono essere considerate puramente indicative. Declino qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti o inconvenienti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul blog e sull'utilizzo delle tracce GPS che si possono scaricare liberamente. Ricordo inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni riportate sono prettamente soggettive: durante le escursioni sta al buonsenso di ciascuno decidere come, quando e se proseguire o meno.

Mercoledì 31 Maggio 2017

Lago della Vacca da Malga Cadino



Era da un bel po' di tempo che tenevo d'occhio la webcam del rifugio Tita Secchi per monitorare le condizioni del Lago della Vacca (a quota 2.360 metri) e che progettavo un'escursione fin lassù. L'innevamento però, vista la quota, perdurava e inoltre non conoscendo il percorso di salita non ero sicuro che questo fosse percorribile senza rischi in caso di neve o ghiaccio, quindi ho preferito aspettare l'arrivo della bella stagione per togliermi la voglia di vedere questo splendido lago. Fortunatamente la mia pazienza è stata premiata con una giornata ideale per un'escursione e con il lago al suo massimo splendore e fascino, in fase di disgelo, con colori del ghiaccio a dir poco spettacolari.
L'intenzione era di andare con l'amico Stefano, ma purtroppo all'ultimo non ha potuto partecipare a causa di impegni di lavoro, quindi ho affrontato l'escursione in solitaria.
Partito da casa poco prima delle 7 del mattino, arrivo a Brescia e prendo in direzione del lago d'Idro, lo percorro sulla sponda ovest e poi prendo la strada che si stacca sulla sinistra in direzione di Bagolino e del Passo Crocedomini: già in macchina mi accorgo di risalire fra vallate stupende e lussureggianti, al cospetto di montagne di una certa importanza ed imponenza. Passata la piana del Gaver la strada sale sempre di più fino ad arrivare, dopo splendidi tornanti, nei pressi di Malga Cadino della Banca, dove si può comodamente parcheggiare l'auto e prendere la strada bianca che si stacca sulla destra e che indica la direzione della Corna Bianca prima e del Lago della Vacca poi.










Volendo questo tratto di strada bianca sarebbe anche percorribile con un fuori strada o comunque con una macchina abbastanza alta, procedendo con la dovuta prudenza, fino ad arrivare alla Corna Bianca, dove c'è un piccolo spiazzo in cui possono trovare posto 5 o 6 auto. La Corna Bianca, la cui base si trova ad un quota di circa 2.000 metri, è un curioso spuntone di calcare bianco la cui progressiva erosione fa si che in questo tratto di sentiero sembri di camminare in spiaggia. 

La salita procede dolcemente su ampio sentiero in parte lastricato con il panorama che si apre su tutto lo splendore della vallata. Superata la Corna Bianca sulla sinistra, guardando verso il basso si ha una bella visuale sui laghetti di Moie.

Proseguendo su comodo sentiero il sole e le nuvole che si alternano creano giochi di luce ed ombre davvero suggestivi, lo scenario si fa sempre più affascinante ed in breve tempo si arriva in prossimità di un altro caratteristico lago della zona: il Lago Nero di Cadino.

Poco oltre il Lago Nero di Cadino si giunge in una piccola depressione dove il sentiero si biforca: scelgo di prendere il tratto a destra (quello di sinistra lo percorrerò al ritorno, riscendendo dal Passo della Vacca), che con un giro più ampio risale il ripido pendio fino alle Creste di Laione seguendo sinuosi tornanti che risultano poi molto evidenti proseguendo il cammino.

Dopo aver risalito i tornanti il sentiero taglia trasversalmente il fianco della montagna in lieve pendenza fino ad arrivare al Passo della Vacca (a 2.359 metri), dove guardandosi alle spalle si ha una spettacolare vista sul tracciato appena risalito e dove, soprattutto, un curioso masso fa capire come mai si chiami Passo (e Lago) della Vacca...


Da qui, in un tripudio di acqua, fra pozze semi ghiacciate, nevai e ruscelletti, si arriva in vista del rifugio Tita Secchi e della diga che cinge il bacino del Lago della Vacca; il rifugio si trova proprio sotto il Cornone di Blumone, che con i suoi 2.843 metri è senza dubbio la montagna più imponente del circondario.

Il Lago della Vacca (di origine naturale, poi utilizzato grazie alla costruzione di un diga in cemento armato per lo sfruttamento idroelettrico) in questo periodo dell'anno è un vero spettacolo con la neve ed il ghiaccio che si stanno sciogliendo ma che ancora sono comunque ben presenti e caratterizzano il paesaggio donandogli un grande fascino. Nei momenti in cui l'acqua del lago è illuminata dal sole i colori si accendono incredibilmente ed io non posso far altro che cercare di fotografarlo in tutti i modi e le inquadrature possibili.
Sullo sfondo spicca Cima Terre Fredde con i suoi 2.645 metri.



Il blu/azzuro del ghiaccio è troppo irresistibile, così cedo alla tentazione di un selfie...



Avrei una mezza idea di fare il giro del lago per trovare un punto un po' sopraelevato, fotografare il lago dall'alto e magari arrivare in vetta a Cima Terre Fredde, ma le condizioni della neve sono abbastanza instabili e non conoscendo il sentiero il rischio di sprofondare in punti non proprio adatti sarebbe troppo elevato, così decido a malincuore di rinunciare alla conquista della vetta di Cima Terre Fredde. Il tentativo appena abbozzato, però, mi consente di riprendere angoli particolari del lago.







Una volta che mi sento soddisfatto delle foto scattate al lago decido di tagliare, più o meno fuori sentiero, in direzione di nuovo del Passo della Vacca: nel fare ciò incontro numerose e molto attraenti pozze d'acqua.










Giunto al Passo della Vacca, con il suo inconfondibile masso, prendo il sentiero che si stacca in discesa verso destra e che mi riporta al bivio dell'andata, quando avevo imboccato il sentiero che passava sotto le Creste di Laione; da qui in poi il sentiero di discesa ripercorre quello utilizzato in fase di salita, ben presto supero il Lago Nero di Cadino, arrivo ai Laghi di Moie, supero la Corna Bianca ed infine raggiungo l'auto parcheggiata nei pressi di Malga Cadino. 

Qui di seguito un breve filmato girato senza pretese con l'iPhone ma che costituisce, a mio parere, un ottimo modo per ricordare meglio l'escursione e poterla rivivere a distanza di tempo, accompagnata da un sottofondo musicale che evoca momenti piacevolissimi.


Il percorso che ho seguito si snoda per circa 14 km e non presenta nessuna difficoltà: l'ascesa al Lago della Vacca è davvero alla portata di tutti coloro che amino camminare in montagna, soprattutto in assenza di innevamento (anche se credo che anche con la neve non vi siano difficoltà di sorta da affrontare); discorso leggermente diverso nel caso in cui si vogliano raggiungere Cima Galliner e Cima Terre Fredde, a cui io non sono arrivato: in questo caso con neve o ghiaccio meglio sicuramente essere opportunamente attrezzati.
La traccia gps del tragitto percorso può essere scaricata cliccando qui.





1 commento:

  1. Ciao Marco ,bellissima escursione in una valle veramente selvaggia,meraviglioso il lago al suo disgelo.Complimenti foto bellissime.
    Buona giornata .
    Rossano.

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